Autoproduzione energia elettrica: guida per le PMI italiane

Con autoproduzione energia elettrica si intende la capacità di un’impresa di generare internamente l’energia di cui ha bisogno – attraverso impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici o sistemi cogenerativi – riducendo la dipendenza dal mercato e tagliando le emissioni di CO₂.

Indice

Cosa dice il D.D. 30/06/2025 sul sostegno all’autoproduzione di energia

Il Decreto Direttoriale 30 giugno 2025 (di seguito D.D. 30/06/2025) istituisce un nuovo regime di aiuto per sostenere l’autoproduzione energia elettrica da fonti rinnovabili nelle piccole e medie imprese italiane. I punti salienti:

  • Dotazione finanziaria iniziale: 550 milioni di euro (fondi PNRR e FEIS).
  • Obiettivo: installare almeno 1 GW di nuova potenza rinnovabile a servizio diretto delle PMI entro il 2027.
  • Forma dell’aiuto: contributo a fondo perduto fino al 45 % dei costi ammissibili, modulato per classe di impresa (tabella 1).
  • Tecnologie ammesse: impianti fotovoltaici sui tetti industriali, eolico on‑site <1 MW, micro‑idroelettrico, sistemi di accumulo collegati all’impianto.
  • Condizione chiave: l’energia prodotta deve essere destinata ad autoconsumo per almeno il 70 % su base annua.

Tabella 1 – Aliquote di contributo

Classe di PMI% contributo a fondo perdutoLimite massimo €
Micro45 %250 000
Piccola40 %400 000
Media35 %800 000

L’agevolazione si cumula con lo sgravio fiscale del Credito d’Imposta Autoconsumo 2024‑2026 purché il beneficio complessivo non superi l’intensità massima UE per progetti green.


Autoproduzione energia elettrica: A quali PMI si rivolge la misura di sostegno

Il bando è aperto alle PMI con sede operativa in Italia, iscritte al Registro Imprese e in regola con gli obblighi contributivi. Sono esclusi i settori “sensibili” (armi, tabacco, gioco d’azzardo). Requisiti principali:

  1. Consumo annuo ≥ 50 MWh nel punto di connessione dove verrà installato l’impianto.
  2. Rating di legalità non inferiore a ★★.
  3. Nessuna procedura concorsuale in corso.
  4. Titolo di disponibilità del tetto o dell’area per almeno 10 anni.

Nota: le PMI energivore possono cumulare questo incentivo con il meccanismo Energy Release 2.0 per ottenere ulteriori vantaggi sul costo dell’energia.


Autoproduzione energia elettrica: Cosa finanzia la misura di sostegno

Il contributo copre le spese di realizzazione di un impianto di autoproduzione energia elettrica chiavi in mano:

  • Progettazione e direzione lavori (max 10 % del totale).
  • Acquisto componenti: moduli fotovoltaici, inverter, strutture di supporto, batterie.
  • Installazione e collaudo.
  • Opere edili (es. rinforzo tetto) fino al 20 % del progetto.
  • Sistemi di monitoraggio e software EMS.

Spese non ammissibili: terreni, ampliamento di rete interna non dedicata all’impianto, sostituzione di impianti incentivati Conto Energia ancora in diritto di tariffa.

Per capire meglio come funziona un impianto chiavi in mano, puoi leggere la nostra guida completa al fotovoltaico industriale.

Tabella 2 – Esempio di budget ammissibile

Voce di spesa% sul totaleImporto su impianto 400 kWp (€)
Moduli + inverter55 %176 000
Strutture e posa20 %64 000
Batterie 100 kWh15 %48 000
Progettazione & DL5 %16 000
Monitoraggio5 %16 000
Totale100 %320 000

Contributo per piccola impresa (40 %): 128 000 €, riducendo il pay‑back a meno di 4 anni.


Autoproduzione energia elettrica: Quali sono le agevolazioni previste

Le agevolazioni includono:

  • Contributo a fondo perduto (fino al 45 %).
  • Priorità di connessione: iter burocratico semplificato con sportello unico presso il GSE.
  • Garanzia statale SACE Green fino all’80 % del finanziamento bancario residuo.
  • Esenzione Oneri di Sistema sull’energia autoprodotta e autoconsumata.
  • Credito d’imposta Autoconsumo 30 % sui costi non coperti dal contributo, per investimenti effettuati entro il 31/12/2026.

Vantaggio combinato: con contributo + credito d’imposta il costo effettivo dell’impianto può ridursi del 60‑65 %.


Domanda contributo autoproduzione energia elettrica

Finestra temporale: lo sportello online apre il 2 settembre 2025 e chiude il 30 novembre 2025 salvo esaurimento fondi.

Passaggi operativi (timeline)

StepScadenzaAzione
1. Registrazione portale InvitaliaEntro 15/08/25SPID e visura camerale
2. Upload progetto preliminareDal 02/09/25Scheda tecnica, preventivo, planimetrie
3. Versamento marca da bolloContestuale16 € telematici
4. Ricezione protocolloImmediatoNumero pratica
5. Valutazione Invitalia60 ggEsito ammissibilità
6. Firma contratto+15 ggPEC con atto di concessione
7. Avvio lavoriMax 6 mesiCantierizzazione
8. RendicontazioneEntro 18 mesiCaricamento fatture & collaudo
9. Erogazione saldo90 ggBonifico contributo

Conclusione

Investire in autoproduzione energia elettrica oggi significa tagliare i costi, aumentare la competitività e contribuire in modo concreto alla transizione energetica del Paese. Grazie al D.D. 30/06/2025 le PMI hanno finalmente uno strumento potente, con contributi a fondo perduto e iter semplificato.

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FAQ – Domande frequenti

Posso installare un impianto superiore a 1 MW?

Sì, ma il contributo sarà riconosciuto solo sulla quota fino a 1 MW; la potenza eccedente resta a carico dell’azienda.

È cumulabile con il Conto Termico?

No, il Conto Termico incentiva la produzione termica; tuttavia è cumulabile con il Credito d’Imposta Autoconsumo.

Devo essere già energivoro per partecipare?

Non necessariamente; basta la qualifica di PMI e il consumo ≥50 MWh/anno.

Serve il preventivo di connessione?

Sì, deve essere allegato in fase di domanda o entro 60 giorni dalla protocollazione.

Sono obbligato a installare batterie?

No, ma l’accumulo aumenta il punteggio in graduatoria (+10 punti) ed estende l’autoconsumo.